ESERO ITALIA: insegna, impara, vola in alto con lo Spazio

SpaziAMO 2024-25

Partendo dalla storia dell’alimentazione umana durante le missioni spaziali nei vari decenni e scoprendo come e che tipo di cibo gli astronauti odierni consumano a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, gli studenti hanno potuto apprendere in modo coinvolgente e pratico la composizione di una corretta dieta alimentare da seguire sulla Terra (piramide alimentare).

Infatti, analizzare i menù degli astronauti di oggi e paragonandone i componenti nutritivi con quelli di una corretta dieta mediterranea, è stata l’occasione per discutere delle funzioni dei vari macro e micro nutrienti e per far riflettere gli studenti su quanto effettivamente le proprie abitudini alimentari seguano le indicazioni e le linee guida scientifiche.

A supporto dell’attività, gli studenti hanno avuto l’opportunità di provare personalmente del cibo preparato con tecniche adoperate per la produzione di veri alimenti consumati dagli astronauti nello spazio nel corso delle loro missioni, come ad esempio frutta e gelato prodotti e conservati usando la tecnica del freeze-drying (prodotti commercialmente disponibili). Questo ha fornito l’opportunità di paragonare anche la somiglianza di gusto di questi alimenti spaziali con gli analoghi che vengono comunemente e quotidianamente consumati sulla Terra. Particolare attenzione è anche stata posta all’importanza psico-sociale che il cibo e la nutrizione rappresentano per l’essere umano.

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Spazio alla nutrizione

Partendo dalla storia dell’alimentazione umana durante le missioni spaziali nei vari decenni e scoprendo come e che tipo di cibo gli astronauti odierni consumano a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, gli studenti hanno potuto apprendere in modo coinvolgente e pratico la composizione di una corretta dieta alimentare da seguire sulla Terra (piramide alimentare).

Infatti, analizzare i menù degli astronauti di oggi e paragonandone i componenti nutritivi con quelli di una corretta dieta mediterranea, è stata l’occasione per discutere delle funzioni dei vari macro e micro nutrienti e per far riflettere gli studenti su quanto effettivamente le proprie abitudini alimentari seguano le indicazioni e le linee guida scientifiche.

A supporto dell’attività, gli studenti hanno avuto l’opportunità di provare personalmente del cibo preparato con tecniche adoperate per la produzione di veri alimenti consumati dagli astronauti nello spazio nel corso delle loro missioni, come ad esempio frutta e gelato prodotti e conservati usando la tecnica del freeze-drying (prodotti commercialmente disponibili). Questo ha fornito l’opportunità di paragonare anche la somiglianza di gusto di questi alimenti spaziali con gli analoghi che vengono comunemente e quotidianamente consumati sulla Terra. Particolare attenzione è anche stata posta all’importanza psico-sociale che il cibo e la nutrizione rappresentano per l’essere umano.

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THE VIRTUAL ISS LAB

In questo progetto sono state integrate tutte le attività spaziali degli alunni dell’IC Fonseca, comprese quelle per la partecipazione alle sfide educative dell’ESA (MoonCamp e Astro Pi -Missione zero).
Gli studenti hanno lavorato ad un mondo immersivo con Spatial che rappresenta un laboratorio virtuale della ISS che comprende, come l’originale, diversi moduli ma qui costruiti in modo creativo. C’è una galleria per tutti i programmi della sfida Astro Pi (Mission zero), in cui gli studenti hanno lavorato in gruppo trasformando un’immagine pixel art in un programma python, e c’è anche un modello 3d di raspberry.
Nel modulo centrale c’è una sala e un auditorium con i modelli 3d costruiti con tinkercad dagli studenti; nell’auditorium tutti gli ospiti possono vedere un piccolo video sui lavori degli studenti con Cospaces Edu.
L’altra galleria è costituita da una raccolta di risorse “Europeana” sulla Luna, l’eclissi, le ombre lunari e le immagini della collezione Wellcome. Dall’altro lato c’è una raccolta di immagini originali dell’ESA sulla Luna e le sue osservazioni (cupola della ISS, navicella Orion, portale lunare e le prime immagini del telescopio James Webb) dalla ESA photo library. C’è poi un portale con un oggetto 3d di Sketchfab con contenuti sulla Luna, video didattici e immagini.
Questo progetto lascia una porta aperta a future attività di educazione spaziale nello spazio emagari alla stazione lunare Gateway,una sfida ambiziosa ma sempre più vicina.

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OCCHIO ALL’ASTEROIDE

Gli alunni, divisi in gruppi, cercano in rete articoli curiosi contenenti informazioni e dati da analizzare. Alcuni di loro si imbattono nella notizia: “Asteroide si avvicina alla Terra: è grande 10 volte il Duomo di Milano. Nessun pericolo per l’umanità: il “sasso” transiterà a una distanza di 150 milioni di chilometri. Decidono così di analizzare i dati presenti nell’articolo e di formulare tre domande che sottopongono ai compagni di classe fornendo anche un’ipotesi di soluzione. Il problema creato partecipa ad una competizione di modellizzazione matematica a livello nazionale.

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SPAZIAMO

Attraverso un’attività di coding con l’utilizzo di Blue-bot, per l’occasione travestita da razzo spaziale, i bambini hanno pianificato il viaggio verso la Luna lungo un reticolato specifico per questo tipo di strumento, creato con un’ambientazione spaziale, scegliendo il percorso e ragionando sui vari spostamenti da effettuare per arrivare alla destinazione prescelta. È stato inoltre prodotto un plastico utilizzando materiali di carta destinati al riciclo che riproduce un astronauta sulla Luna e un bambino che lo osserva dalla Terra, a sottolineare l’importanza dei benefici che il nostro pianeta e gli esseri viventi che lo popolano possono trarre dagli esperimenti scientifici che gli astronauti eseguono nello Spazio e sulla Luna.

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DALLA TERRA A MARTE

Studio esplorativo didattico STEAM che aveva come obiettivo l’invio di un veicolo spaziale dalla Terra a Marte.
Attraverso problemi generali e coinvolgenti, gli studenti hanno approfondito i concetti di base della fisica e della matematica necessari per tale impresa in un ambiente di simulazione che ha consentito loro di effettuare misurazioni e tratte conclusioni.

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LO STUDIO DELLA BIODIVERSITA’ ATTRAVERSO I DATI SATELLITARI

Il progetto realizzato dagli studenti è stato quello di caratterizzazione e monitorare la biodiversità presente in un’area verde del territorio di Pomigliano d’Arco. Il percorso è stato svolto grazie all’utilizzo dei dati provenienti dal gruppo dei satelliti Sentinel Hub di European Space Agency. Gli studenti e le studentesse sono riusciti ad scaricare ed analizzare le foto ad alta risoluzione scattate dai satelliti e grazie ai diversi indici di rifrazione anche a riconoscere alberi in fase di crescita, , cespugli e piante piccole, e soprattutto a seconda della specie la quantità di clorofilla , CO2. Una attività STEM che ha permesso di raccogliere informazioni sulla flora le la fauna presente nel territorio. Successivamente gli allievi con l’utilizzo della cromatografia , una tecnica di separazione di molecole hanno correlato i dati numerici provenienti da I Sentinel con la reale ed effettiva concentrazione di clorofilla ( molecola maggiormente presente nelle foglie e che caratterizza una specie a seconda del tipo di verde) . Il progetto, infine ha messo in risalto l’importanza dei dati satellitari come strumento tecnologico di monitoraggio nel tempo le variazioni della biodiversità, legate alla variazione dei colori delle specie ed aiutare nella lotta ai cambiamenti climatici.

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INSIEME PER ASTRO PI MISSION SPACE LAB

Quest’anno abbiamo voluto partecipare ad Astro Pi Mission Space Lab coinvolgendo ragazze e ragazzi di due ordini diversi di scuola: l’IIS “Luigi di Savoia” di Chieti e la scuola secondaria di primo grado “G. Chiarini – C. De Lollis” dell’Istituto Comprensivo 1 di Chieti con l’intenzione di favorire il confronto, l’interesse e la crescita verso le discipline STEM dei più piccoli e responsabilizzare i più grandi stimolandoli nel mettere a disposizione le competenze acquisite. A supporto dei gruppi di lavoro, utilizzando canali di comunicazione come Telegram e Google Workspace, abbiamo avuto l’ing. Giuseppe Avon, sviluppatore software con interesse nel campo del processamento delle immagini, il Prof. Giorgio De Nunzio, docente di fisica applicata del dipartimento di matematica e fisica dell’Università del Salento, Alessandro Ebranati e David Leoni del CoderDojo di Trento. Le ragazze e i ragazzi, attraverso incontri in presenza di attività laboratoriale in cui venivano favoriti l’apprendimento cooperativo, il tutoraggio e il learning by doing sono riusciti a ottenere il flight status per due progetti. Il valore aggiunto di questo tipo di attività, che ci piacerebbe riproporre e migliorare in futuro, è proprio nella possibilità di confronto con ragazze e ragazzi più grandi e con adulti esperti del settore. Referente del progetto: Prof. Giovanni Cielo, referenti per la scuola secondaria di primo grado: Prof.sse Maria Antonella Proia e Maria Sartorelli.

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