Oggi inauguriamo il BLOG di ESERO con un interessante report della prof. Nicoletta Lanciano, che ha potuto osservare l’eclissi totale di Sole del 2 Luglio 2019 a San Juan, al nord dell’Argentina.
Se volete condividere le vostre esperienze che intrecciano il tema dello Spazio con la didattica, scrivete a info@esero.it.
Eclissi totale di Sole – Nicoletta Lanciano
Nel 1999 avevo visto un’eclisse totale di Sole: era circa mezzogiorno, in piena Estate ed ero in Austria, nell’emisfero Nord. Ho visto l’eclisse del 2 luglio circa 100 km a nord della cittadina di San Juan, nel nord dell’Argentina, non lontano dal confine con il Cile e sullo sfondo della pre-cordigliera delle Ande. L’eclisse si è verificata quasi al tramonto del Sole, a circa 30° di latitudine Sud, in pieno Inverno: ho quindi dovuto cambiare completamente i miei punti di riferimento.
Qui il Sole e la Luna ruotano da oriente a occidente passando per il Nord, e non per il Sud come in Europa, e quindi da destra a sinistra nel loro moto diurno: questo comporta che ho visto la Luna, in fase di Luna Nera, spostarsi rispetto al Sole, per il suo moto di rotazione intorno alla Terra, in senso orario: dunque nell’eclisse la Luna ha coperto il Sole dal bordo in basso e occidentale di questo, che risultava a sinistra e dove è avvenuto il primo contatto tra i due dischi, ed è uscita dal bordo del Sole verso oriente in alto, sulla destra per noi osservatori dalla Terra.
E poiché il Sole, durante la totalità dell’Eclisse, risultava già abbastanza basso sull’orizzonte, il cerchio del cono d’ombra prodotto dalla Luna, risultava quasi tangente l’orizzonte. Al tramonto il Sole e la Luna erano ancora parzialmente sovrapposti per cui ci hanno regalato forme stranissime: il Sole era poggiato sulla cima di una montagna con due cornetti luminosi verso l’alto. I momenti di inizio del fenomeno e poi dell’inizio della totalità e i due istanti della formazione dell’anello di diamante sono stati accompagnati ovunque da segni di contentezza, dal battere delle mani, da un’euforia tutta particolare e da gratitudine verso la natura e gli astri che ci regalano tali spettacoli!
Abbiamo guardato l’eclisse con occhiali con le lenti di mylar, ma anche riflessa nel fondo di una camera oscura, e più semplicemente attraverso fori di varia forma fatti con le dita di una mano o praticati in un cartoncino per proiezione su fogli bianchi e sulle nostre fronti… questo è un racconto di un laboratorio durato varie ore di attesa molto giocose, piene di scoperte e prove, di osservazioni e fotografie in tutte le direzioni sul terreno intorno a noi e in cielo.
In questa eclisse la corona solare è stata molto luminosa e ciò ha impedito, almeno nelle postazioni argentine di cui ho avuto notizie dirette, di vedere i pianeti Venere a occidente del Sole e Mercurio e Marte ad occidente, che in teoria nel periodo della totalità si sarebbero potuti vedere. In altre direzioni invece è stato possibile vedere apparire alcune stelle tra cui Sirio e Canopo. La zona di osservazione in cui mi trovavo era completamente priva di animali per cui non ho registrato niente di particolare: invece mi è stato raccontato da altri di un volare frenetico di uccelli e la totale indifferenza di mucche e pecore. Il cambiamento di temperatura verso il freddo si è sommato a quello dovuto al calare del Sole verso l’orizzonte e ad un vento che ha preceduto e accompagnato l’intero fenomeno dalle 15,30.
La zona geografica in cui si può vedere un’eclisse totale di Sole è molto stretta e misura qualche decina di km: sui bordi nord e sud di tale fascia il fenomeno al suo massimo dura pochi secondi mentre al centro, in questa eclisse, è durato circa 2 minuti e mezzo, e il massimo che un’eclisse totale può raggiungere è poco più di 7 minuti. La zona di visibilità dell’eclisse in forma parziale è invece molto più ampia e ha coinvolto l’intero Sudamerica, ma un’eclisse parziale, sia dal punto di vista delle ricerche e delle misure astronomiche che è possibile effettuare, che dal punto di vista emozionale, è un fenomeno totalmente diverso da un’eclisse totale! La zona di visibilità è una striscia disposta circa in direzione Ovest-Est: ma da quale parte della striscia inizia la visibilità dell’eclisse? E una volta saputo che si è verificata prima in Cile e poi in Argentina, quindi in località da occidente verso oriente, possiamo chiederci ancora perché accade ciò. Ricordiamo che dal punto di vista geometrico un’eclisse di Sole è un fenomeno prospettico che si verifica quando un punto della Terra è allineato con la Luna e il Sole, i quali nel nostro cielo occupano entrambi ½° su 180° di un semicerchio completo sopra l’orizzonte. In pratica l’unico fenomeno fisico che si verifica è lo spostamento della piccola ombra della Luna sulla grande superficie della Terra, come una pennellata che ha la velocità della rotazione della Luna intorno alla Terra, di circa 13° al giorno, cioè circa ½° all’ora. Quindi la Luna percorre circa un diametro solare o lunare ogni ora, e per questo l’intero fenomeno dell’eclisse, nelle zone di totalità, dura circa 2 ore.
Provate con due dischi di diametro uguale a simulare quanto vi ho raccontato: potete così verificare che nell’emisfero Nord tutto ciò che riguarda la destra e la sinistra è al rovescio. Lo potrete vedere in pratica nella notte tra il 16 e il 17 luglio prossimo, a partire dalle 19 circa durante l’eclisse di Luna visibile dall’Italia, quando la Luna, in fase di Luna Piena, entrerà parzialmente nel cono d’ombra della Terra!