ESERO ITALIA: insegna, impara, vola in alto con lo Spazio

DIARIO DI UN VIAGGIO: GUARDIAMO LONTANO!

Attraverso un percorso multidisciplinare, gli alunni hanno imparato come porre il loro sguardo verso l’esterno, fino allo spazio. Come si fa a guardare oltre il grande buio?
Il viaggio è partito dalla lettura del libro “Il gufo che aveva paura del buio”. Come Tombolo, gli alunni hanno provato a guardare cosa c’è oltre il nero della sera, scoprendo che il buio, oltre che pauroso, poteva essere: meraviglioso, necessario, affascinante! Dopo aver scambiato opinioni sulla paura, abbiamo sperimentato la storia con le ombre: siamo passati allo studio della luce e delle forme. Tombolo impara a riconoscere la stella polare e la costellazione di Orione, e rimane affascinato da quanto il buio è meraviglioso perchè può mostrare le stelle. Gli alunni, come Tombolo, osservano al buio del planetario la stella Polare e la costellazione di Orione. Guardare lontano Guardare lontano significa anche guardare oltre il tempo presente, immaginando il proprio futuro.
Il nostro guardare lontano è continuato con Eyestar Mission, un progetto promosso da Essilor Stellest, gruppo di EssilorLuxottica che si occupa di benessere visivo. Conosciute le regole fondamentali, gli alunni hanno sperimentato azioni quotidiane al buio con l’uso degli altri sensi. Gli alunni hanno scoperto la luce come insieme di radiazioni elettromagnetiche che si muovono con delle onde, abbiamo simulato le sonore perché più conosciute. Conclude il lavoro una storia inventata da noi.

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VIAGGIO NELLO SPAZIO

“Il progetto si intitola “”Viaggio nello spazio”” e scaturisce dalla passione innata che i bambini hanno sempre avuto per qualcosa di così misterioso e allo stesso tempo reale come lo spazio ed i diversi corpi celesti che in esso “galleggiano”.
Da qui l’idea di creare un percorso interdisciplinare un po’ innovativo che avesse come punto di partenza la scoperta delle imprese di Samantha Cristoforetti, amatissima e seguitissima da tutti i nostri alunni, per proseguire con lo studio del Cosmo direttamente dal sito della Nasa per acquisire informazioni in lingua inglese;
con la realizzazione di un sistema solare di cartapesta in scala reale, lavorando su riduzioni in scala sempre più piccole e mettendo in gioco abilità matematiche individuali;
con lo studio della Luna e delle sue fasi attraverso l’osservazione diretta dei suoi cambiamenti di posizione e di forma culminanti nell’evento straordinario dell’eclissi del 25 Ottobre;
con la realizzazione di giochi matematici, a tema spaziale: un gioco per ogni pianeta fino al completamento del Sistema solare;
con la creazione di un percorso geometrico in cui le Costellazioni si trasformano in linee diverse e un’astronave si anima compiendo traslazioni, ribaltamenti e rotazioni;
con la progettazione e creazione di un gioco da tavolo che potesse aiutarli a mantenere vivi gli apprendimenti acquisiti, a stimolarli nella ricerca di nuovi interrogativi rendendo il lavoro ancora più inclusivo e adatto anche ai bambini in difficoltà.”

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OVER THE MOON: UNA BIBLIOTECA SPAZIALE

Il video mostra alcuni degli elaborati realizzati per il progetto eTwinning “Over the Moon”. eTwinning è la piattaforma per lo scambio linguistico-culturale delle scuole europee che effettuano un gemellaggio elettronico. La nostra classe ha realizzato una raccolta di lapbook utili per studiare lo spazio, il nostro sistema solare e le missioni di ESA e ASI. I lapbook sono delle cartelle che contengono una sorta di mini-libri e consentono una certa interattività nell’utilizzo.
Essi rappresentano delle mappe concettuali smart, che vengono progettate dagli alunni stessi dopo aver raccolto i dati da diverse fonti.
Con questi lapbook abbiamo ideato un percorso STEM, anzi come spiegano gli studenti stessi nel video, un percorso STREAM, dove alla lettura delle varie fonti, è seguita comprensione dei dati raccolti e l’organizzazione dei contenuti trattati dando ampio spazio alla creatività. Queste attività hanno permesso di sviluppare oltre che competenze logiche e strategie di pensiero, anche le capacità manuali dei bambini. Le social skill del XXI secolo non sono certo state trascurate.

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